"Croce rossa: il lato oscuro della virtù"
Saturday, 06 August 2011 07:24Ebbene si, Alberto Puliafito l’ha fatto: ha sparato a zero sulla Croce rossa! Sviscerando ed esaminando ogni minimo dettaglio, vagliando cautamente ciascuno degli aneddoti più emblematici, che fanno da cardine al caso, apre il suo libro-inchiesta in modo acutamente tagliente, dandoci un primo messaggio fondamentale: si parla di un’istituzione nata affinché le spese di una guerra voluta dallo stato, siano ammortizzate dalla compassione della gente. La guerra in questione potrebbe sembrar fatta all’umanità: alla sua intelligenza e alla sua indole naturale.
Puliafito smaschera contraddizioni concettuali, ci documenta su irregolarità burocratiche e finanziarie, ci da prova della compravendita che, sotto i nostri occhi bendati, avviene con la nostra bontà come merce di scambio. È un’inchiesta necessaria quella di “Croce rossa: il lato oscuro della virtù”, che in modo pungente e argutamente, porta a galla quelli che sono i più inconciliabili contrasti del nostro vivere oggi. Dalle assurdità di corruzione e nonnismo del nostro governo, al paradossale trattamento degli stranieri nel nostro paese e i rosei programmi che li riguardano, fino alla subdola repressione da parte dello stato, contro chi da un cenno di risveglio di coscienza.
L’autore ha compiuto per noi un’appagante e minuziosa opera, un manuale di consapevolezza, un libro illuminante per una società con un’alta necessità di chiarezza.
Per i "non addetti ai lavori", come e con quali scopi nasce la Croce Rossa?
La Croce rossa nasce, fondamentalmente, per prestare la propria opera "volontaristica" in aree di guerra: l'idea venne a Henry Dunant, filantropo svizzero, impressionato dall'opera prestata dalle donne che soccorrevano soldati - indipendentemente dalla nazionalità d'appartenenza - durante la battaglia da Solferino. E fu l'inizio degli equivoci, perché il presupposto di neutralità - uno dei sette principi della Croce rossa - è sano da un punto di vista teorico, ma fondamentalmente impraticabile sul piano pratico.
Da dove lo spunto di dedicare il suo lavoro d'inchiesta a questa struttura?
E' una naturale evoluzione del mio primo lavoro, Protezione civile Spa, in un'ideale progetto che racconta, appunto, questo lato oscuro della virtù. Ovvero, che tenta di analizzare come, troppo spesso, l'emergenza, l'intervento di soccorso nazionale o internazionale possa nascondere interessi altri. Diciamo che è venuto spontaneo provare a dedicarsi alla Croce rossa, dopo aver analizzato l'evoluzione - e la deriva - della Protezione civile in Italia. Non immaginavo, però, che avrei trovato così tanto materiale.
Il sottotitolo del suo libro "il lato oscuro della virtù", come lei specifica, è un omaggio al professor David Kennedy. Come mai questa citazione?
Per due motivi. Primo: il sottotitolo è perfetto per sintetizzare il contenuto del mio libro e le tesi che sostiene, a cominciare dal fatto che non è detto che ciò che ha un'immagine universalmente riconosciuta in maniera positiva sia necessariamente "buono" ad ogni costo. Secondo, David Kennedy, nel suo "THE DARK SIDES OF VIRTUE", ha messo molto bene in evidenza il grande equivoco degli aiuti umanitari, che troppo spesso si trasformano in business e interesse di chi aiuta, invece di perseguire l'interesse di chi beneficia dell'aiuto.
Perché crede che i mass media diano ancora luce solamente al "volto buono" di questa istituzione?
Per questioni più generali che non riguardano solamente la Croce rossa. Perché ormai siamo abituati a ragionare per schemi binari, a raccontare una realtà semplificata, a non cercare mai di sviluppare un pensiero critico. Perché è più semplice, ed anche più comodo al sistema. Perché "non si spara sulla croce rossa". Perché, fondamentalmente, il giornalismo d'inchiesta è disperatamente agonizzante, nel nostro paese.
di Giulia Panara
"ArtEtica" promuove la consapevolezza ecologica
Monday, 08 October 2012 15:56“ArtEtica – consapevoli in mostra” è una mostra-mercato che si è svolta il 6 e il 7 ottobre a Borgo Giannotti, in provincia di Lucca. La manifestazione, organizzata dall’associazione Ecoeventi, si è rivolta a tutti coloro che vivono in armonia con la terra e con lo spirito. ArtEtica è nata con l’intento di riunire idee, prodotti e persone che vivono per creare un mondo ecosostenibile. Le principali tematiche trattate ed esposte spaziano dall’ecoartigianato al volontariato, passando per la sana alimentazione e la cura del proprio corpo e dello spirito, valori considerati importanti in un mondo sempre più attento al benessere psicofisico. L’opinione pubblica è sempre più consapevole, infatti, dell’importanza di riavvicinarsi al concetto di natura biologica, riappropriandosi delle risorse non illimitate e il valore del riciclo come modo di sfruttare al massimo le caratteristiche di ogni bene a disposizione. Tra i vari argomenti in programma nella prima giornata della fiera, Simone Cavazzoli (Responsabile di Sicilia vostra) ha parlato di Economia Antimafia: dall’economia antimafia alla formazione di un’economia solidale. La confisca dei beni della mafia, oltre ad indebolire la rete di potere che quest’organizzazione ha ormai da molti anni, soffocato molte regioni d’Italia, da’ la possibilità attraverso cooperative sociali di creare posti di lavoro. E’ questo il caso di Cavazzoli, ad esempio, che fa parte di NOE (No Emarginazione) una delle tre cooperative messe insieme che aiutano quelle categorie di persone disagiate come i profughi arrivati sui barconi, persone che provengono da percorsi psichiatrici, giovani ex tossicodipendenti, o chi è semplicemente senza lavoro. Oltre alle cooperative nate dai beni confiscati alla mafia, erano presenti alla manifestazione anche i GAS (Gruppi acquisto solidale), gruppi di famiglie che si mettono insieme per fare la spesa. Un coordinatore di zona informa le famiglie con una mail dei vari prodotti disponibili in quel momento, prende gli ordini da tutte le famiglie e nel giro di due o tre giorni consegna direttamente a casa la merce. A riscosso molto interesse anche il tema de “I diritti naturali e i diritti reali dei bambini” affrontato dall’Associazione Naturalmente Bimbi insieme ad Amnesty International. Il tutto per promuovere l’adozione di regole per la crescita sana dei bambini che si rifanno al manifesto dei diritti naturali dei bambini nella consapevolezza che i bambini di oggi saranno gli adulti di domani e si spera che non siano solo adulti ma anche consapevoli delle scelte giuste da fare per rispettare il mondo che ci circonda.
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